martedì 25 febbraio 2020

Non c'è posto.


Accosta la barca al pontile. Si attarda sulle cime d'ormeggio, prima a poppa, poi a prua, assicurando l'imbarcazione al molo con molti più nodi di quanti ne sarebbero necessari. Ha bisogno di tempo. Deve, necessariamente, prendere tempo. Sfila i remi dagli scalmi e li ripone con calma lungo le fiancate, uno per parte. Riordina le reti, poi le lenze da palamito. Impila le nasse una sull’altra. Gratta via le squame incollate sul bordo di dritta, indugiando con l’unghia sul legno cotto dal sole.
Terminato di rassettare lo scafo, null’altro rimane al vecchio pescatore che rassegnarsi ad alzare il capo verso chi lo attende sui legni dell’approdo e, arreso, dire soltanto: Anna; si trattiene giusto un attimo prima di salutarla con il nomignolo che usavano da ragazzini, quando si davano appuntamento in quello stesso punto del fiume, settant’anni prima. Sei la stessa di allora; immutabile, pensa in silenzio.
Anna, di rimando, usa una parola soltanto: ciao, dice. E nell'intonazione, nell'intenzione di quel saluto, nel modo che ha di inclinare il capo per osservarlo meglio illuminato dalla luce ultima del giorno, ci mette tutto quello che avrebbe voluto dirgli, senza riuscirci. Non sei cambiato per nulla, pensa in silenzio. Sei immutabile, pensa.
Il vecchio tace. Non parla perché trema. Non vuole che lei se ne accorga.
Trema, pensa lei, ha paura che me ne accorga.
Così si decide per prima, come sempre è stato: - Perché sei solo, Ale? Mi hai sempre detto che non ci si va, da soli, per mare. E’ pericoloso.
Al vecchio torna in mente quella volta in cui, mentre cercavano un posto adatto per pescare, Anna aveva cominciato a cantare, all’improvviso. Quella voce lo aveva commosso fino al pianto e aveva dovuto dare la colpa di quelle lacrime al vento e al sale, perché si vergognava.
Ti dicevo così soltanto per portarti con me, soltanto per questo, pensa. Questa sarebbe stata questa la risposta giusta, invece risponde, brusco: - non c’è posto per due persone, su questa vecchia barca.
Ho sempre navigato solo. Avrebbe voluto aggiungere: dopo di te, ma non lo fa, perché gli manca, come sempre, il coraggio della parola definitiva.
Anna gli tende la mano, lo aiuta a montare sul molo.
Nemmeno le tue mani sono cambiate, amore mio, pensano, muti, nello stesso istante.
Si guardano un momento, si dicono soltanto ciao.
Non si vedranno più.

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