mercoledì 22 febbraio 2017

Un mondo d'acqua

Abitiamo un mondo d’acqua. 
Dall’acqua abbiamo ricavato giunco per barche fragili e falasco per case di pescatori che odorano di palude. 
L’acqua ci nutre di pesci, conchiglie, erbe palustri e di ogni sorta di creatura vivente condannata come noi ad una vita zuppa d’umidità. Abbiamo costruito dimore di canne e fango, impastando altra acqua, terra e pietre. E dalle canne, ancora, facciamo musica triste o allegra, a seconda dei venti e dell’occasione. 
Abitiamo un mondo di sabbia, vento e terra sottile che si posa ovunque, pure sul cuore, leggera come borotalco. Viviamo sospesi tra cielo e terra, letteralmente, in bilico su legni da cui tutto dipende: a volte galleggiamo, altre affondiamo. Alcuni di noi, morendo, semplicemente scompaiono sotto la linea dell’orizzonte e non esiste fossa di cimitero né nuvola di cielo che ne custodisca le ossa. I morti di mare o di laguna diventano granello di sabbia tra le dune, forse. Oppure chicco di quarzo colorato sulla spiaggia grande.  

Siamo gente di foce, figli di mescolanza e destino: ogni questione sembra scorrere lungo un corso ineluttabile, già tracciato, come l’acqua dolce che si getta nell’abbraccio del sale, sotto la spinta una corrente tanto invisibile quanto invincibile. Abitiamo un paesaggio mutevole, orfano di alberi, boschi e montagne, fatto di colline leggere e dune di sabbia sulle quali cresce soltanto erba sottile, cespugli bassi e palme nane che il vento livella a mezzo metro da terra con rasoiate precise e fredde. Il maestrale è signore e padrone dei destini di uomini e cose: decide il tempo della pesca e dell’ozio e cambia i connotati al profilo della costa con la violenza implacabile e spietata di un pugile cattivo. Il suolo su cui posiamo i piedi odora di terra bagnata e cisto d’inverno, di terra bagnata e finocchietto selvatico d’estate. Abitiamo una penisola  gialla di erba secca e impolverata, tra il mare e gli stagni, palmizi e canneti, al riparo del Capo Grande che custodisce il sonno del sole. In mezzo, sopra, sotto, tutto intorno a noi, scorre il fiume. 

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